Mappatura delle aree produttive in Piemonte: via alla raccolta dati
La Regione avvia la manifestazione di interesse per catalogare siti e immobili disponibili: focus su recupero dell’esistente e valorizzazione sostenibile
TORINO – È partita ufficialmente la manifestazione di interesse per la mappatura delle aree produttive in Piemonte. Promossa dalla Regione Piemonte nell’ambito del progetto Team Attrazione. L’obiettivo è costruire un catalogo condiviso e aggiornato delle opportunità insediative – aree e immobili già pronti o recuperabili – per attrarre nuovi investimenti industriali sul territorio.
L’iniziativa è rivolta a enti pubblici e soggetti privati e punta a raccogliere informazioni su aree di almeno 5.000 metri quadrati e immobili produttivi da 1.000 metri quadrati in su. Compresi siti da riqualificare o bonificare. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio produttivo esistente, evitando consumo di suolo e incentivando lo sviluppo sostenibile.
Greenfield e brownfield: un patrimonio da riattivare
La mappatura prenderà in considerazione sia i siti greenfield (aree edificabili), sia quelli brownfield, ovvero fabbricati industriali e terreni dismessi, potenzialmente recuperabili. Secondo le stime preliminari, in Piemonte esistono oltre 3.500 ettari di superfici produttive sottoutilizzate. Che possono essere quindi rilanciate grazie a nuovi investimenti e politiche mirate di rigenerazione urbana e industriale.
La raccolta dati avverrà tramite la piattaforma Moon (Modulistica Online Regione Piemonte) e si concluderà il 3 luglio. Successivamente le aree saranno classificate per destinazione d’uso, accessibilità e caratteristiche tecniche. E rese pubbliche tramite una vetrina digitale regionale interattiva, oltre che sul portale di Investi in Italy
Il catalogo sarà il primo strumento pubblico sistemico a raccogliere informazioni urbanistiche, logistiche e tecniche sulle aree disponibili, in modo uniforme e trasparente. Il progetto è parte integrante della strategia industriale regionale: “Nessuna nuova edificazione – le parole del presidente Alberto Cirio e dell’assessore Andrea Tronzano –. Ma il recupero dell’esistente per contrastare degrado e consumo di suolo”.
L’iniziativa mira a offrire agli investitori una panoramica chiara e accessibile delle potenzialità piemontesi. Anche per candidare i siti a canali promozionali internazionali come fiere di settore e vetrine digitali globali.
Le 5 cose da sapere sulla mappatura delle aree produttive in Piemonte
- 3.500 ettari da recuperare. Una risorsa diffusa che comprende poli industriali, immobili dismessi, zone artigianali e aree sottoutilizzate in tutto il Piemonte.
- Superfici minime richieste. Aree: almeno 5.000 m². Immobili: da 1.000 m² di Slp in su. Sono candidabili anche siti da bonificare o ristrutturare, purché disponibili alla vendita o concessione.
- Zero nuovo suolo consumato. Tutto il progetto è orientato alla rigenerazione, senza ampliamento dei confini urbanistici.
- Chi può partecipare. Comuni, Province, Città Metropolitana. E poi ancora aziende e privati proprietari e intermediari con delega.
- Dove saranno pubblicate le aree. Piattaforma regionale interattiva. Il sito di Investi in Italy. Eventi e fiere internazionali
Importante il sostegno delle associazioni imprenditoriali. “Confindustria Piemonte ha già avviato nel 2018 una mappatura – spiega Alessandro Battaglia -. Ma oggi serve fare sistema con la Regione per consolidare lo strumento a vantaggio delle imprese”. Anche Confapi Piemonte e le confederazioni artigiane appoggiano l’iniziativa. Sottolineando il valore della conoscenza capillare del territorio come leva per attrarre investitori e favorire una crescita radicata e sostenibile.
“È il momento di cogliere le opportunità offerte dalle transizioni ecologica e digitale – conclude Paolo Bertolino, segretario generale di Unioncamere Piemonte –. Così da rendere il Piemonte una destinazione attrattiva e competitiva a livello globale”.