“Il Piano strategico dell’Upo è l’inizio di un percorso. Il campus? Entro quattro anni”
Un documento di visione e azione: sei pilastri per un’Università inclusiva, sostenibile e connessa. Il rettore Rizzi: “Co-creiamo insieme il futuro del nostro territorio”
ALESSANDRIA – Si è svolto ieri ad Alessandria, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio, il secondo dei tre appuntamenti pubblici dedicati alla presentazione del Piano Strategico 2024-2030 dell’Università del Piemonte Orientale.
Un momento significativo voluto dal rettore Menico Rizzi per condividere la nuova visione dell’Ateneo con istituzioni, associazioni di categoria e rappresentanti del tessuto economico-sociale del territorio. Il prossimo incontro si terrà a Vercelli il 16 giugno.
Una visione condivisa per il futuro
Il Piano Strategico 2024-2030 è un documento di ampia portata, che definisce le priorità e le direttrici di sviluppo dell’Upo per i prossimi sei anni. Non si tratta di un semplice atto burocratico, ma di una vera e propria bussola collettiva, costruita con un processo partecipato che ha coinvolto docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti, stakeholder e partner territoriali.
I sei pilastri strategici che lo sorreggono (didattica, ricerca, comunità, internazionalizzazione, persone e risorse, edilizia e sostenibilità) esprimono una volontà chiara: rendere l’Università un “Open Campus”, sostenibile, inclusivo, radicato nei territori e connesso con il mondo.
Il rettore Menico Rizzi ha sottolineato l’importanza di questo passaggio. “Il Piano Strategico che abbiamo presentato – le sue parole – non è un punto di arrivo ma un inizio. È una chiamata alla corresponsabilità: vogliamo co-creare il futuro dell’Università insieme a tutti coloro che vivono, operano e progettano nei nostri territori. L’Upo sarà sempre più partner attivo dello sviluppo locale, una comunità aperta. Dove la conoscenza genera innovazione, equità e benessere.”
Non solo. “Abbiamo scelto di monitorare ogni azione attraverso un sistema integrato di Kpi, per valutare l’impatto reale delle nostre politiche. Vogliamo attrarre nuovi studenti, ridurre il tasso di abbandono, intensificare la cooperazione internazionale, potenziare la ricerca di qualità, lavorare sulla sostenibilità sociale e ambientale dei campus. Per farlo, serve un’alleanza nuova e coraggiosa tra università, istituzioni e sistema produttivo”.
Il sostegno delle istituzioni locali
Parole di apprezzamento e piena collaborazione sono arrivate dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano. “Siamo onorati di ospitare la presentazione di un documento così strategico per il futuro dell’Ateneo e del nostro territorio. Il Piano dell’Upo si sposa perfettamente con la missione della nostra Fondazio, . Che è da sempre impegnata in progetti che promuovano formazione, ricerca, innovazione sociale e sostenibilità. Siamo pronti a fare la nostra parte per accompagnare questo percorso ambizioso e necessario”.
Anche il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante ha ribadito il valore del rapporto tra città e Università. “Stiamo vivendo un momento di trasformazione profonda, anche demografica, che impone una lettura aggiornata delle sfide e delle opportunità del nostro territorio. L’Upo è il partner più autorevole e competente per affrontare questi cambiamenti. Nessuna istituzione meglio dell’Università può interpretare il nostro presente e progettare il futuro. È un motore di sviluppo, conoscenza, innovazione, un patrimonio per tutta la provincia.”
Abonante ha poi aggiunto con emozione. “Sento il dovere di ricordare coloro che, quasi trent’anni fa, hanno creduto e lottato per portare l’Università ad Alessandria. Se oggi siamo qui a progettare un campus nuovo, un Irccs e un Ateneo internazionale, è perché qualcuno ha avuto visione e coraggio. A noi il compito di raccogliere e rilanciare questa eredità”.
Un percorso condiviso con la Sanità e il mondo produttivo
A intervenire è stato anche Antonio Maconi, commissario straordinario per l’Irccs dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria. “Ho voluto fortemente questo incontro con l’Università perché sono convinto che il suo Piano Strategico rappresenti l’orizzonte ideale per il rilancio del nostro sistema sanitario e formativo. I progetti sul Corso di Medicina, sull’Irccs e sul futuro Campus sono parte dello stesso disegno, di una stessa evoluzione. L’università cresce e, con essa, cresce tutto il territorio”.
Il Piano Strategico 2024–2030 prevede obiettivi concreti e misurabili. Tra cui incremento delle immatricolazioni, riduzione dell’abbandono universitario, crescita della mobilità internazionale, più didattica blended, attivazione di living lab con imprese e cittadini, costruzione di nuovi spazi sostenibili, partecipazione a bandi europei, ampliamento dei partenariati strategici.
Il Piano rappresenta una vera e propria dichiarazione d’intenti, che trasforma l’UPO in una comunità di apprendimento allargata, dinamica e internazionale.
Come ha concluso il Rettore: “L’Università non può più essere solo un luogo di formazione. Ma deve diventare un attore proattivo del cambiamento sociale. Abbiamo bisogno di tutti: dei giovani, dei docenti, dei lavoratori, delle imprese, delle istituzioni. Solo insieme possiamo costruire una società più equa, preparata e inclusiva”.
La chiusa sul nuovo campus universitario che sorgerà al quartiere Orti. Quali tempi? “Non posso pensare di non riuscire a inaugurarlo prima della fine del mio mandato. Si tratta di un lavoro eccezionale dei nostri uffici, insieme alla collaborazione del Comune. I tempi? Fine lavori tra tre anni, possiamo dire quattro anni per essere cauti”.