Collegio Santa Chiara: dieci incontri d'autore
ALESSANDRIA - Il professor Renato Balduzzi racconta i dieci 'incontri d'autore' che, a partire da martedì prossimo e fino ad…
ALESSANDRIA – Il collegio Santa Chiara cresce e Alessandria deve rallegrarsi.
Lo deve fare, ad esempio, ascoltando le parole di Erika Moscato, bresciana, laureatasi da poco, e per cinque anni ospite della struttura di via Inviziati. Commossa ed emozioata, racconta di un periodo in cui, malgrado la distanza, si è sempre “sentita a casa”, grazie all’accoglienza ricevuta, alle nuove amicizie, alla condivisione di spazi e problemi, a chi l’ha aiutata a superare le ansie e a chi ha fatto il tifo per lei nell’imminenza degli esami..
Se stamani, nella sala del Broletto, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ci fosse stato l’applausometro, probabilmente la neodottoressa in Biologia avrebbe sbaragliato il campo. Ma non è il caso di soffermarci su ipotetiche graduatorie, semmai di andare alla polpa. Che poi è la firma della convenzione tra Fondazione, Università e impresa Sociale Salve (che gestisce il Santa Chiara) grazie alla quale ci si potrà attivare per aumentare gli spazi del collegio. Che, da poco più di 40, diventeranno 63, a termine lavori.
Il progetto sarà finanziato grazie a 1.250.000 euro messi a disposizione dalla Fondazione, “grazie ai risultati conseguiti col bilancio 2024” ha detto il presidente Luciano Mariano. Gli hanno fatto seguito il vescovo Guido Gallese; la presidente di Salve, Emanuela Bovo; il rettore Menico Rizzi; il sindaco Giorgio Abonante; la direttrice del collegio, Carlotta Testa, e, appunto, Erika Moscato, in rappresentanza degli studenti.
Al di là dei ringraziamenti vari, dell’illustrazione del “faticoso percorso” per arrivare al risultato e dei problemi riscontrati, va sottolineato un concetto basilare (ripreso da molti): Alessandria, per crescere non solo come città universitaria, ma come “città tutta”, necessita di un collegio all’avanguardia, che possa favorire non solo gli iscritti alle nostre facoltà ma anche una permanenza ottimale per chi “ci” raggiunge da fuori.
Collegio Santa Chiara: dieci incontri d'autore
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E poi sono state sottolineate le caratteristiche di un collegio che fa dell’accoglienza, della condivisione e dell’inclusione i propri punti di forza (apprezzati pure dal Ministero). Ecco, inclusione è una parola chiave. Significa cercare di accogliere il più possibile (“ricordiamo che solo il 4% degli immigrati di seconda e terza generazione va all’università” ha detto Rizzi), fronteggiando quel che succede altrove dove, parole del sindaco, “le speculazioni sugli affitti agli studenti sono uno scandalo”.
Qui no. Qui succede che, ad esempio, alcuni ospiti abbiano opportunità di lavoro, con contratti a tempo determinato a ‘Favorite!’, ovvero il ristorante allestito tra le mura del Santa Chiara, un collegio che non ha solo stanze, ma anche luoghi di incontro. E’ così che si include, certo.