Nuovo ospedale di Alessandria, Ravetti (Pd): “Agenas si è espressa da 9 mesi”
Domenico Ravetti
Politica
Redazione  
2 Settembre 2025
ore
17:45 Logo Newsguard
Il caso

Nuovo ospedale di Alessandria, Ravetti (Pd): “Agenas si è espressa da 9 mesi”

Il vicepresidente del Consiglio regionale accusa la Giunta: “Il parere c’è dal 6 dicembre 2024, ma la decisione non arriva”

TORINO – Sul futuro nuovo ospedale di Alessandria si riaccende lo scontro politico.

Il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Domenico Ravetti (Pd), ha denunciato un ritardo nella gestione dell’iter, sottolineando che il parere comparativo di Agenas è in realtà già agli atti della Regione dal 6 dicembre 2024, quasi nove mesi fa.

L’appello di Ravetti

Ravetti ricorda che l’assessore regionale Riboldi, il 24 settembre 2024, aveva assicurato che la valutazione Agenas sul confronto tra partenariato pubblico-privato (PPP) e finanziamento Inail sarebbe arrivata entro tre settimane. «Dodici mesi dopo – osserva il vicepresidente – si continua a dire che a breve conosceremo l’esito dello studio. Ma l’esito c’è già ed è stato consegnato lo scorso dicembre».

Secondo Agenas, spiega Ravetti, il PPP rappresenta un investimento con proprietà in capo alla Regione, mentre la procedura Inail è un servizio in locazione. Nel confronto, il PPP risulta più vantaggioso sul piano qualità-prezzo della costruzione, mentre Inail offre un canone inferiore ma senza acquisizione del bene. «Sono strumenti molto differenti – aggiunge – e la scelta spetta alla Giunta regionale, nell’ambito della sua strategia programmatoria».

Il consigliere PD evidenzia anche che a giugno 2025 la Regione ha firmato un’intesa operativa con Inail per sette nuovi ospedali, avviando la progettazione solo in quattro casi, ma non ad Alessandria. «È un’esclusione grave – sostiene – che lascia ancora più nell’incertezza il territorio».

«Mi auguro – conclude Ravetti – che con ulteriori approfondimenti si compia finalmente la scelta migliore. Intanto, però, l’assessore deve garantire il funzionamento dell’ospedale esistente, mettendo i sanitari nelle condizioni di lavorare, invece di limitarsi a “toppe” e comunicati stampa».

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