Coldiretti Piemonte: “Subito un piano d’azione per fermare la Popillia Japonica”
L’insetto alieno minaccia frutteti, vigneti e orti. Si chiede l’intervento urgente della Regione per sperimentare nuovi metodi di contrasto
ALESSANDRIA – La diffusione della Popillia Japonica è ormai una vera emergenza per l’agricoltura piemontese. A denunciarlo è Coldiretti Piemonte, che ha inviato una lettera ufficiale alla Regione per sollecitare un impegno straordinario nella ricerca di metodi di lotta convenzionali e biologici.
Negli ultimi mesi i danni economici alle imprese agricole sono diventati insostenibili. L’insetto, estremamente vorace e prolifico, attacca una vasta gamma di specie vegetali, dai frutteti ai vigneti, dai prati alle piante ornamentali, fino alle colture orticole di pieno campo.
Invasione di insetti e parassiti
Il caso Popillia non è isolato. I cambiamenti climatici hanno infatti favorito l’arrivo in Italia di numerosi insetti e parassiti provenienti da altri continenti, causando impatti devastanti.
Dalla cimice asiatica alla Drosophila suzukii che colpisce ciliegie e mirtilli, dal cinipide galligeno che ha distrutto castagneti, al Bostrico tipografo che sta decimando i boschi alpini, fino al calabrone asiatico (Vespa velutina) e al coleottero africano (Aethina tumida) che minacciano gli alveari.
Coldiretti: “Serve una risposta immediata”
“Non c’è più tempo da perdere: serve sperimentare nuovi metodi, come è già avvenuto per altri insetti alieni. Metodi che potrebbero essere la soluzione a minor impatto ambientale e con la miglior efficacia – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale –. Mettiamo a disposizione il nostro staff tecnico sia per collaborazioni territoriali sia per la partecipazione a tavoli di coordinamento regionali. Obiettivo, condividere strategie di contenimento efficaci”.
Coldiretti avverte che la Popillia Japonica rappresenta oggi “una minaccia diretta per le produzioni agricole d’eccellenza. A rischio c’è la produzione di cibo Made in Piemonte, frutto del lavoro e della qualità che tutto il mondo ci riconosce”.