Farinata, panissa, baci e pandolce: quattro nuove De.Co.
A Serravalle Scrivia la presentazione ufficiale dei prodotti che potranno fregiarsi del marchio di Denominazione Comunale
ALESSANDRIA – Bellecalda è una parola molto alessandrina, che sa di buono.
In italiano è farinata, uno dei piatti più autentici della tradizione ligure e piemontese. Saprete che si tratta di una sottile torta salata di farina di ceci, acqua, olio e sale, cotta in grandi teglie di rame stagnato.
Saprete anche che è nata come pietanza “povera”, è diventata nel tempo una vera istituzione gastronomica, capace di raccontare la storia e l’identità di un territorio intero.
Le origini delle bellecalda risalgono al Medioevo, quando secondo la leggenda alcuni marinai genovesi, dopo una tempesta, mescolarono farina di ceci e acqua di mare per ottenere un impasto da cuocere al sole: nacque così quella che oggi chiamiamo farinata. Da allora, la ricetta è rimasta pressoché immutata, a testimonianza di una semplicità che conquista ancora oggi.
In Piemonte, la farinata ha trovato una seconda patria. Alessandria, Acqui, Ovada e Novi hanno sviluppato proprie varianti, spesso cotte nei forni a legna e servite calde, appena dorate. Ogni città rivendica la “migliore farinata”, con piccole differenze: chi preferisce la superficie croccante, chi l’interno più morbido, chi aggiunge una spolverata di pepe o rosmarino.
Farinata, panissa, baci e pandolce: quattro nuove De.Co.
A Serravalle Scrivia la presentazione ufficiale dei prodotti che potranno fregiarsi del marchio di Denominazione Comunale
La magia sta nell’attesa: il profumo che esce dal forno, la lama che taglia la teglia in spicchi sottili, la crosta dorata che si scioglie in bocca. La farinata è un rito collettivo, da gustare in piedi, con le dita, magari accompagnata da un bicchiere di bianco locale.
Oggi molti locali la propongono accanto a pizze e focacce, ma la sua essenza resta intatta: pochi ingredienti, tanta pazienza e una cottura perfetta. Un piatto che sa di casa, di mare e di colline, e che continua a unire due regioni nel segno del sapore e della memoria.