Idee in Fuga ospite a “Che tempo che fa”: l’esperienza alessandrina che cambia la vita ai detenuti
Carmine Falanga (con Andrea Ferrari e Monica Ripamonti) ha raccontato i progetti che formano e avvicinano al lavoro le persone recluse nel nostro istituto penitenziario
ALESSANDRIA – Sorpresa questa sera nella trasmissione “Che tempo che fa” sul canale Nove. Tra gli ospiti di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, infatti, anche Carmine Falanga, anima e fondatore della cooperativa sociale Idee in Fuga di Alessandria. Già insignito dell’onorificenza di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, Falanga ha ripercorso in diretta il cammino di una realtà che ha saputo innovare il mondo dell’economia carceraria.
Idee in Fuga nasce nel 2020 con l’obiettivo di creare formazione e lavoro all’interno delle carceri alessandrine: la Casa di Reclusione San Michele e la Casa Circondariale Cantiello e Gaeta. Un progetto nato per dare risposta alla necessità di costruire opportunità professionali dentro e fuori dal carcere. Promuovendo così un modello capace di favorire il reinserimento sociale e di tradurre concretamente la funzione rieducativa della pena, come sancito dall’Articolo 27 della Costituzione.
Il lavoro, spiegano dalla cooperativa, è il motore del cambiamento: offre dignità, responsabilità e una prospettiva nuova a chi vive la detenzione. Contribuendo a ridurre la recidiva e quindi il costo sociale che ricade sull’intera comunità.
Progetti che uniscono città, territorio e carcere
Dalla prima Bottega Solidale sulle mura di un carcere italiano alle iniziative pubbliche in piazza, l’attività di Idee in Fuga ha dialogato fin da subito con la città di Alessandria. Una scelta strategica, pensata per creare relazioni, abbattere barriere culturali e avvicinare la cittadinanza a un’idea di giustizia fondata su inclusione e responsabilità.
Tra i percorsi più significativi spiccano il luppoleto e Ora d’arnia, attivo nella Casa di Reclusione di San Michele. Un progetto del polo agricolo sociale che ha formato tre detenuti nella gestione di 20 arnie e nella produzione di miele di acacia, lavanda e millefiori.
Formazione, mestiere e reinserimento
L’attività legata alle arnie ha un duplice obiettivo. Far conoscere un insetto fondamentale per l’equilibrio del pianeta e offrire ai detenuti una professione spendibile una volta scontata la pena. L’apicoltura, settore in crescita, rappresenta infatti un’opportunità reale per riacquistare autonomia e costruire un futuro stabile.
Un altro pilastro della cooperativa è il laboratorio Fuga di Sapori Bakery, nato all’interno della Casa di Reclusione San Michele. Qui i detenuti vengono formati professionalmente nel campo della pasticceria artigianale, acquisendo competenze immediatamente utilizzabili nel mercato del lavoro. Il laboratorio è collegato direttamente al bistrot Fuga di Sapori, aperto sulle mura della Casa Circondariale. Un autentico ponte concreto tra “dentro” e “fuori”.
Gli obiettivi del progetto sono chiari: creare posti di lavoro, offrire formazione qualificata a persone in articolo 21 o messe alla prova e garantire un’attività produttiva capace di autosostenersi nel tempo, in linea con gli Sdg 8 dell’Agenda Onu sul lavoro dignitoso.
Il bistrot che porta “il Buono che viene da Dentro”
Il percorso trova il suo compimento con Fuga di Sapori Bistrò, punto di ristoro aperto all’interno della Casa Circondariale di Alessandria. Qui una brigata formata da detenuti, guidata dallo chef Luca Gatti, prepara piatti della tradizione italiana con un tocco di innovazione.
Il bistrot rappresenta l’ultima tappa di un cammino che unisce formazione, responsabilità e professionalità. Creando una filiera carceraria virtuosa capace di offrire opportunità lavorative concrete a detenuti in uscita, in articolo 21 o inseriti in percorsi alternativi alla detenzione. E i prodotti sono stati messi in vetrina anche sul canale Nove, insieme a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.