La difesa fragile, il centrocampo vuoto
Senza Pisseri un ko più severo. Di Quinzio 'abbandonato' dai compagni
GORGONZOLA – L’Alessandria si è sentita troppo forte dopo tre successi e, quindi, autorizzata a sottovalutare l’Albinoleffe? Possibile. Si è adagiata sugli allori (relativi)? Molto probabile. Ma, soprattutto non è stata in grado di imporre il gioco, forse anche perché non ne ha espresso mai, nei 95 minuti, a parte qualche inserimento di Di Quinzio. Quarta sconfitta, per una squadra che vuole vincere il campionato è davvero troppo. Ma più che il numero dei ko allarma come sono maturati, con una involuzione nei singoli e nella squadra. Che Gregucci non è assolutamente riuscito a correggere.
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PISSERI – Presente: almeno lui, e meno male, perché senza la parata sui piedi di Manconi nel primo tempo e il doppio intervento ravvicinato nella ripresa il punteggio sarebbe stato ancora più severo. Vedeva sbucare giocatori da tutte le parti: un pomeriggio difficile: 6
SCOGNAMILLO – Lento: anzi lentissimo. Il primo a essere saltato da Petrungaro nell’azione del vantaggio, sempre a inseguire il giovane esterno, che gli ha dato spesso metri di vantaggio. Il giallo gli farà saltare il Piacenza, ma forse è meglio che riordini idee e gioco: 4.5
PRESTIA – Infilato: quando cade anche il baluardo che sembrava aver ridato almeno oridine dietro, allora c’è da preoccuparsi. Manconi gli scappa sempre, lo salta con facilità e si ritrova a un passo dall’area. La sintesi della brutta prova nell’azione del rigore: si fa saltare e poi cintura Cori: 4.5
BLONDETT – Fragile: anche dalla sua parte Galeandro ha spazi e poca resistenza. Un fallo evitabile, ma proprio non gli riesce di anticipare in maniera corretta ed efficace nessun avversario dalle sue parti: 5
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MACCHIONI – (dal 21’st) Spaesato: Nella confusione generale, nell’assenza di idee e di movimenti logici, fa fatica anche lui, al rientro dopo più di un mese. Almeno un paio di chiusre, però, gli riescono: 5.5
MORA – Intermittente: qualche accelerazione, rara, un paio di cross dal fondo, un tiro sparacchiato fuori bersaglio. Davvero poco: ogni volta che ha la chance di giocare titolare non riesce a sfruttarla come dovrebbe: 5
CASARINI – Assente: ma è entrato in campo? Perché proprio non si è visto. Lo si è sentito solo rimproverare i compagni per qualche appoggio non fatto (a suo giudizio) bene. Questa incostanza è il limite di un giocatore che alterna prestazioni accettabili a vuoti totali: 4.5
CASTELLANO – (dal 1’st) Prevedibile: va in mezzo e, almeno, qualche pallone in più lo fa girare. Non molti, sicuramente più di Suljic. Però ne perde anche molti e quando potrebbe calciare, dal limite, lui che ha un buon tiro, preferisce defilarsi: 5.5
SULJIC – Debole: non riesce a dare né sostanza, né idee al centrocampo, ha un concorso di colpa evidente nell’azione del vantaggio, perché dovrebbe affrontare diversamente Petrungaro. Quando Gregucci gli fa fare l’interno di fatto non si vede quasi più: 5
STIJEPOVIC – (dal 21’st) Fuori posto: sarà che non ha ancora la condizione, come sostiene Gregucci, sarà che deve fare girare di più le gambe, ma resta inspiegabile come possa giocare dove il tecnico lo mette. Non èla sua posizioe, a parte un tiro, aggiunge nulla, anzi:5
DI QUINZIO – Ispirato: ma anche abbandonato dal resto della squadra. Nel primo tempo prova ad aiutarlo Celia, nella ripresa è molto solo, con il raddoppio della marcatura su di lui, e i pallone che mette, anche bene, in area, non so mai sfruttati da compagni assenti e timorosi: 6
CELIA – Volenteroso: è tornato alla corsa, tanta, ma con poca logica, di volontà, ma non di ragionamento. E, anche, ai cross bassi, sulle gambe degli avversari. Un inserimento fatto bene, nel primo tempo, non basta: 5.5
RUBIN – (dal 21’st) Motivato: certo, fra i pochi, ma anche confuso, e con movimenti prevedibili. Prova a dialogare con Di Quinzio, ma lo aiuta poco, dovrebbe andare di più sul fondo, ma gli riesce con il contagocce: 5
EUSEPI – Inconcludente: fa soffoco piùche sostanza, spesso anticipato, i palloni che riesce a tenere poi non li sfrutta. E’ vero, ha le due opportunità migliori per segnare, segno che almeno in area c’è, ma non le sfrutta. Soprattutto il colpo di testa a pochi passi, dopo la respinta sul tiro di Stijepovic: 5
ARRIGHINI – Inconsistente: si danna per tenere su qualche pallone, ma quando avrebbe la possibilità di tirare ha incertezze o cacia addosso al portiere. Oppure, come nel primo tempo, dopo una progressione, permette alla difesa di recuperare e chiudere. Manca sempre la giocata per lasciare il segno:5