Novi: vince il centrodestra, Fratelli d’Italia primo partito
Il centrosinistra fa meglio del dato nazionale e il Partito Democratico tallona FdI a cento voti di distacco
NOVI LIGURE — Anche a Novi Ligure la coalizione di centrodestra si impone alle elezioni politiche del 25 settembre, con un risultato migliore del dato nazionale. Pure il centrosinistra guadagna rispetto alla media italiana, mentre i consensi del Movimento 5 Stelle perdono quota. Sostanzialmente allineato al dato nazionale, invece, il terzo polo di Calenda e Renzi.
Il centrodestra
Le quattro forze della coalizione di centrodestra hanno ottenuto complessivamente il 45,4 per cento dei voti, migliorando anche il risultato nazionale (44,2 per cento). Il partito trainante è Fratelli d’Italia (24 per cento), che oggi è il primo partito della città nonostante abbia ottenuto un paio di punti percentuali in meno rispetto alla media italiana (26,3). Più alti invece del livello nazionale i dati di Lega (11,7 per cento, quasi 3 punti in più) e di Forza Italia (9 per cento, un punto in più).
Il centrosinistra
La coalizione di centrosinistra a Novi Ligure raccoglie oltre 3 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale: 29,7 per cento contro 26,4. Il Partito Democratico novese con il 23 per cento appare in buona forma (in Italia ha preso il 19,2) e rappresenta il secondo partito in città. Guadagna mezzo punto anche +Europa (3,3 per cento a Novi), mentre l’Alleanza Verdi Sinistra ne perde quasi uno (2,9 per cento in città). Allineato al dato nazionale Impegno Civico di Luigi Di Maio (0,5 per cento).
Terzo polo e M5s
Il Movimento 5 Stelle a Novi Ligure si ferma all’11,8 per cento (contro il 15 per cento ottenuto a livello nazionale), mentre la coalizione formata da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi con il 7,3 ottiene un risultato leggermente inferiore alla media italiana.
Gli altri
Tra i partiti “non allineati”, da segnalare il risultato che ottiene a Novi Ligure Italexit: con il 3,2 per cento, infatti, in città supera l’ipotetica soglia di sbarramento (a livello nazionale ha ottenuto l’1,9 per cento).
Il confronto con il 2019
Il confronto con le elezioni europee del 2019 – le ultime consultazioni con il sistema proporzionale, quindi paragonabili alle politiche di quest’anno – mette in evidenza il balzo in avanti del partito di Giorgia Meloni (nel 2019 era appena al 4 per cento) e la brusca frenata della Lega (era al 39,3 per cento). Stabile Forza Italia (alle europee raccolse il 9 per cento), mentre il Partito Democratico perde un paio di punti percentuali (era al 25,4). Tre punti in meno anche per il Movimento 5 Stelle (era al 15 per cento).